Venerdì 5 luglio, le ruspe pagate da Terna sono entrate a distruggere ed espiantare il terreno di una famiglia selargina sotto esproprio per il progetto delle stazioni del Tyrrhenian Link.
Il proprietario si è sempre rifiutato di vendere a Terna il terreno di famiglia e la sua risposta è stata convocare un sit-in tramite il comitato “No tyrrhenian Link” la mattina dopo, per proteggere il poco che era rimasto nel terreno.

Duecento persone hanno presenziato al sit in, dove hanno reimpiantato gli ulivi che Terna stava per espiantare, lasciati a radice nuda nel caldo di un terreno ormai desertico. I presenti hanno deciso che dal lunedì si sarebbe creato un presidio permanente in loco per difendere il terreno e le ultime piante, controllando la zona la domenica dalla mattina alla sera.

Arriva lo sfregio: nonostante l’azione della gente, per proteggere le piante, e la dignità di chi non vuole farsi imporre un esproprio coatto, la mattina di domenica 7 luglio, all’alba, Terna fa espiantare gli ulivi rimasti dalla ditta che lavora per loro, lasciando definitivamente solo la terra brulla di riporto al posto di un bel giardino.

La risposta delle persone è stata pronta, in tanti ci si è incontrati nel terreno, si è occupata la zona e si è costruito un presidio, una baracchetta per coprirsi dal sole e rimanere lì il più possibile, per meglio sorvegliare i movimenti di Terna e reimpiantare il terreno rubato e distrutto con l’inganno.
Da ieri nasce il presidio “La rivolta degli ulivi”, persone da tutta la Sardegna passano, portano acqua, fanno i turni, stanno a dormire, portano piantine e attrezzatura, con la polizia e la digos a distanza, e Terna che deve fare attenzione a tutto ciò che fa…

Questa la chiamata che gira nei gruppi e nelle chat per sostenere il presidio appena nato:
Stamattina Terna all’ alba ha mandato operai a sradicare tutti gli ulivi con una violenza inaudita e prepotenza senza pari, in risposta alla nostra rivolta degli ulivi.
Questa è una dichiarazione di guerra!
Stanno partendo da Nuoro con camioncino e cisterne x ripiantare altri alberi.
Metteremo oleandro, timo, lentischio, rosmarino,acacia possibilmente saligna,agnocasto, fillirea, mimosa, ginestra, corbezzolo,mandorli, alaterno, giuggiolo che sono i più resistenti.
Chiediamo con urgenza la partecipazione di tutti i sardi, di tutti i gruppi.
Il terreno degli ulivi di fronte alla stazione di Terna deve diventare il simbolo della nostra resistenza sarda !!!
Pregasi massima condivisione e partecipazione!

Questa è la posizione del presidio, per chi volesse raggiungerlo:

https://maps.app.goo.gl/VguHvEyws2BMWD747

Rilanciamo la chiamata sperando in una risposta di massa contro questa mossa di Terna.
Selargius si sta confermando il territorio più colpito in questa fase, proprio in virtù del progetto che dovrebbe ospitare, senza il quale non avrebbero senso la maggior parte degli altri progetti.
Anche nell’iglesiente le cose sembrano dare un accellerata specialmente per i progetti off-shore.